martedì 1 marzo 2016

LA MIA SETTIMANA…IN MASCHERA!


Tranquille ragazze, nonostante sia passato il carnevale, non voglio certo parlarvi di maschere di questo genere!
Dovete sapere tra l’altro, che il mio rapporto con il Carnevale è pessimo, lo detesto, non mi mette allegria ed anzi mi infastidisce.
Tutto questo in realtà ha una motivazione, ringrazio ancora una volta mammà che da piccola mi ha creato un grosso trauma (!!!!).
Ma si…vi racconto la storia! (bibita, patatine e divano non sono solo un consiglio)
Dovete sapere, e questa premessa è fondamentale, che i miei genitori (ma appunto in particolar modo mammà), attendevano un bel maschietto; negli anni ’70 ancora non si usava fare ecografie quindi scoprivi il sesso del nascituro non appena faceva capolino nel mondo.
Mammà aveva anche pensato ai vari nomi per la creaturina che attendeva, ovviamente tutti al maschile (bruttini comunque) dato che era convinta sarebbe arrivato un bel bimbetto…peccato che una volta fatto capolino, ha dovuto subito rendersi conto che del maschietto mi mancavano le parti principali!
Beh, di necessità virtù, è corsa ai ripari e si è sprecata con il nome…Silvia (eh…non mi chiamo Tex in realtà, è un derivato del cognome affibbiatomi ai tempi della scuola ma che mi calza bene e mi ci riconosco), Silvia, nome tra l’altro in voga nei primi anni ’70; se fate la prova in un mucchio di donne e urlate “Silvia!” almeno 1/3 di loro si girerà!!!! (come dire….originalissssssssssssssssimo!).
Va beh, andiamo avanti altrimenti mi perdo…ovviamente mammà odiava il rosa e tutto ciò che era pizzi-frizzi-lazzi, gonne e vestitini (quelle cose da femmine no?); ho passato infatti la mia infanzia con i capelli “da maschio”, i pantaloni con le toppe ed i maglioni a righe (capite adesso il trauma????? Infanzia terrificante) tutti rigorosamente di 2° mano, eredità dei miei cugini (non avendo fratelli da cui ereditare, la famiglia era allargata in tema di eredità….che culo i cugini più vicini a me come età ovviamente erano maschi! – sfighe su sfighe).


Capitava che in giro con la nonna le chiedessero: “ma che bel maschietto, come si chiama?”…no, porca vacca, sono una femmina ma mia madre mi concia così, non è colpa della nonna!!!!!!!! (mi sa che pensavo proprio questo).
Ma il trauma più grosso arriva appunto con il Carnevale: dall’età di 2 o 3 anni (non ricordo esattamente ma ho foto che lo testimoniano) mi ritrovavo sul lettino della mia cameretta lavato e stirato l’abitino pronto per la festa (in tutti i sensi).
Fatina? Naaaa…..Principessa? Naaaaa……Marianna di Sandokan? Naaaa…….Piccola apina? Naaaa…..Cappuccetto Rosso? Naaaaa….
PINOCCHIO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


Capite adesso????????? Pinocchio era un burattino di legno che si trasformava in bambino ed era maschio!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ma come caspita le sarà venuto in mente di comprarmi un vestito da Pinocchio???? E va bene la favola (che tra l’altro non mi è mai piaciuta ed è triste), e va bene che all’epoca c’era una serie tv (ancora più triste della favola, con Nino Manfredi nella parte di Geppetto), ma possibile che in negozio non c’era altro????????
E dato che ai tempi usava acquistare abiti “in crescita”, mi sono dovuta “succhiare” Pinocchio fino ai tempi delle elementari!!!!!!!!!!!!!!!! (certo, i primi anni i calzoni erano lunghi…poi alle caviglie…poi sotto al ginocchio…alla fine erano perfetti bermuda! Mi ha salvata solo il fatto che ad un certo punto non si allacciava più!!!!!)


Questi, care le mie lettrici, sono i veri traumi dell’infanzia!
Certo, voi starete ridendo, e lo capisco, a chiunque abbia raccontato questa storia ha fatto questo effetto; c’è anche da dire che quando ne parlo con mammà, anche lei alla fine ride (si si, avete capito bene…..mi ha traumatizzata e ora ride di me!!!!!!!!!!!!!!!! Il trauma sul trauma!!!!).
Ma non dovevo parlarvi di altre maschere???? Come al solito, inizio a scrivere e mi perdo via….ma questa non potevo non raccontarvela, no?
E poi ci si chiede perché l’adolescenza è un periodo del cavolo…no! è solo che a quel punto ti rendi conto di cosa hai dovuto subire per tanto tempo senza poter fare nulla…e a quel punto scatta la ribellione!!!! Non è l’adolescenza il problema…sono i genitori!!!!! (ah, se mi sentisse il fida psicologo!).
Dunque torniamo ai giorni nostri ed ai nostri argomenti preferiti; come vi dicevo in altri post, in questo periodo sono in fissa con le maschere che alterno durante l’intera settimana.
Volevo però approfondire l’argomento raccontandovi in effetti come le alterno e come le utilizzo.


Partendo dall’inizio della settimana il lunedì, mercoledì e venerdì in questo periodo utilizzo la Sculptwear Mask di Clinique; mi strucco bene (acqua micellare, gel detergente e Clarisonic) e poi la stendo sul viso e collo per circa 10 minuti e nel frattempo faccio altro (doccia, capelli o quello che mi serve).
Tolta la maschera, applico il contorno occhi, il siero e la crema notte.
Il martedì ed il giovedì, dopo essermi struccata, utilizzo lo scrub viso; è l’alternativa alla routine con il Clarisonic giusto per tenere allenata la pelle e non abituarla sempre alle stesse cose.
In questo ultimo periodo utilizzo lo Scrub di Queen Heléne Pommegranate e Raspberry.
Profumo delizioso, scrub efficace, lascia la pelle ben pulita e morbida (è in arrivo un post dedicato).
E questa è la settimana tipo, certo indicativamente questi sono i prodotti, ma a seconda del tempo e della voglia l’ordine può variare.
Diversa è invece la routine del week end che varia in base al fatto dello stare in casa o dell’uscire.
In generale la domenica è giorno di riposo, giorno che dedico allo stirare (ahimè, c’è anche questo capitolo nella mia vita) ed alle coccole varie che mi concedo dato che il tempo da ritagliare è maggiore.
Al di là dello strucco che resta comunque invariato, alterno Clarisonic e scrub, le maschere in tessuto sono una costante. Siero e creme restano gli stessi che utilizzo durante la settimana.
Sia il sabato che la domenica mi concedo una pausa relax applicando appunto le maschere in tessuto; non ho una regola fissa sulla scelta, va in base a come vedo la mia pelle.
Diciamo che almeno uno dei due giorni, ne utilizzo una nutriente e idratante per far riprendere bene la pelle dalle fatiche e dallo stress della settimana.
L’altro giorno invece lo dedico ad un trattamento più mirato, tonificante oppure anti-rughe solitamente non manca mai.
Capitolo a parte invece per le maschere occhi; diciamo che l’utilizzo non è altrettanto costante ma è più legato alla necessità.
Infatti, quando sento il contorno occhi particolarmente stanco o quando dopo una giornata intensa ho anche una serata davanti, una maschera me la concedo.
Può anche essere una domenica pomeriggio, non ho una regola ma vado in base a come mi sento.
E poi pronti…via….la settimana ricomincia!
Questo è quanto più o meno utilizzo sempre, a chi mi dice non ho tempo, beh, mi spiace molto per voi ma credo che ritagliarsi del tempo per se stessi e per due coccole sia indispensabile (al di là delle maschere).
So che ho delle lettrici che non si lavano il viso (si…care lettrici sappiate che esistono anche queste “brutte” persone!!!), che non utilizzano creme (altrettanto “brutte” persone!!!)…trovano la scusa che manca il tempo…ma appunto è una scusa.
Come vi avevo già scritto in un precedente post, nonostante la miriade di prodotti che utilizzo quotidianamente, vi garantisco che mi bastano 10 minuti al mattino (lavaggio viso e trucco) ed altrettanti la sera (strucco-Clarisonic/scrub-cremine); il fine settimana ci dedico un po’ di più è vero…ma mentre siete lì con la maschera sul viso, potete comunque muovere il resto del corpo e fare altro (io no, sto lì beata sul divano a godermela!).
Quindi, alle “brutte” persone dico che è inutile accampare scuse alle vostre mancanze, basta veramente poco (potete anche non utilizzare tutto quello che uso io), ma la pulizia e la cura del viso sono importantissimi; certo fin che si è ggggiovani ci si pensa poco, ma poi quando si arriva ad “una certa”, è quasi d’obbligo se vuoi mantenere al meglio quello che hai.
L’ideale sarebbe iniziare da giovani per vivere poi di rendita, mi rendo conto però che da giovani a certe cose non ci si pensa…ma date retta alla vostra Tex…prevenire è meglio che curare!!!!! (ah, che filosofa!!!!!!).
Con questo concludo, spero di avervi strappato qualche risata (soprattutto all’inizio, tranquille non ci rimango male…è una reazione normalissima) e di avervi fatto riflettere, spero di esservi stata utile e di avervi dato qualche spunto interessante.
A presto, ciaoooooooooooooooooooooo
 
 
 

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