Ciao lettrici, eccomi come promesso alla seconda parte della storia dei
profumi.
Oggi parliamo di piramide olfattiva e delle sue note.
Le note olfattive nella profumeria servono a descrivere gli odori che possono essere
percepiti al momento dell'applicazione di un profumo; le note olfattive vengono divise in tre classi:
le note di testa (o note capitali), le note di cuore (o note centrali) e le note di fondo.
Ogni raggruppamento di note olfattive indica il gruppo di odori che
possono essere rilevati a seconda del tempo passato dall'applicazione di un
profumo; la combinazione dei tre gruppi di note costituisce la piramide olfattiva, che serve a
descrivere i profumi.
I profumi sono quindi composti da note di testa, note di cuore e note di
fondo.
Le note di testa sono le prime a essere percepite e sono
particolarmente volatili (si attenuano dopo pochi minuti); sono fresche e
leggere e si suddividono a loro volta in:
Esperidata (o agrumata): è una sfaccettatura fresca
che troviamo principalmente nelle acque di colonia e nelle acque fresche; i
componenti sono gli agrumi da cui si ricava l’olio essenziale dalla scorza.
Il nome “esperidato” deriva dalle 3 ninfe greche del tramonto, le Esperidi
che dovevano sorvegliare il giardino degli dei i cui alberi producevano mele
d’oro (arance) che donavano l’immortalità e che Ercole, nel corso delle sue
fatiche, rubò.
Nuova freschezza: questa sfaccettatura è
costruita su un accordo esperidato al quale si aggiunge una molecola
fresca, più persistente e più tenace degli agrumi naturali.
Aromatica: l’aroma è una sostanza vegetale utilizzata in
medicina, in profumeria e in cucina (da non confondere con le spezie che sono
usate prevalentemente secche mentre gli aromi sono utilizzati freschi); in
profumeria, la sfaccettatura aromatica è usata soprattutto nelle eau de toilette maschili, è molto
naturale, dà freschezza, vivacità e una nota campestre alle composizioni.
Le note di cuore sono
più potenti, più consistenti delle note di testa e sono di media persistenza; sono
quelle che conferiscono alla fragranza il suo carattere definitivo e quelle che
determinano “la scia”.
Si suddividono a loro volta in:
Verde: l’originalità di questa sfaccettatura deriva dal
fatto che vi si possono ritrovare tutte le sfumature del colore verde, dalla
foglia al fiore, fino al terreno erboso; contrariamente a quello che si può
pensare i componenti naturali sono molto pochi e predomina l’uso di molecole di
sintesi.
Aldeidata: è una sfaccettatura molto tecnica, non
esistono componenti naturali ma solo molecole sintetiche; è molto fresca e
speciale, spesso abbinata alle note fiorite delle quali ne esalta le
caratteristiche (il più famoso profumo che rappresenta la nota è Chanel n°5).
Fiorita: questa sfaccettatura è costituita dai fiori che
si trovano praticamente in tutti i grandi profumi; i prodotti naturali spesso
sono molto cari e quindi, grazie alle avanzate tecniche di riproduzione, si
utilizzano molecole di sintesi che danno alle fragranze anche un tocco
olfattivo più moderno.
La sfaccettatura può essere “fiorita ricca” se si utilizzano fiori opulenti
come il gelsomino, la rosa, l’ylang-ylang, la tuberosa oppure “fiorita fresca”
se il fiore è più delicato come il neroli, il geranio, la fresia, il mughetto.
Fruttata: è una sfaccettatura che si sposa molto
bene con altre, conferisce al profumo un carattere allegro e solare; la
particolarità di questa sfaccettatura è che esistono poche materie prime
naturali fruttate e, nonostante le nuove tecnologie, non sempre è possibile
estrarre il principio olfattivo dei frutti per l’elevato tenore di acqua
contenuto.
Marina: la sfaccettatura marina si è sviluppata negli
anni ’90, non esistono componenti naturali ma solo molecole odorose
sintetiche; la sfaccettatura assume inflessioni marine, oceaniche o acquatiche
a seconda del contesto in cui il profumiere la usa.
Le note di fondo sono
note olfattive dotate di grande persistenza che ci accompagnano anche quando le
note di testa e di cuore si sono ormai attenuate e quindi adatte a dare alle
fragranze sostanza e profondità.
Fanno parte delle note di fondo:
Speziata: è una sfaccettatura che non deve essere
dominante in una composizione profumata perché porta rapidamente alla
saturazione; possiede molta personalità e conferisce sensualità e calore alle
fragranze.
Legnosa: è caratterizzata da una forte presenza di
legni secchi (cedro, vetiver) o morbidi (sandalo, legni ambrati); le sfaccettature
legnose conferiscono carattere, calore e ampiezza alla creazione e generalmente
sono prevalentemente usate per i profumi maschili.
Fougère: questa sfaccettatura è un accordo costruito
attorno alla lavanda, al geranio, al muschio di quercia, al vetiver e alla
cumarina .
Cipriata: è nata nei primi anni del Novecento e l’iris è
la tipicità di questa sfaccettatur.
Orientale: questa sfaccettatura è un accordo costruito
attorno alle note vanigliate e al patchouli e sostenuto da note speziate.
Gourmand: ci riporta dolcemente all’infanzia, ha note
olfattive dai sapori zuccherini che ci ricordano l’universo della confetteria.
Chypre: è un accordo costruito attorno al bergamotto, la
rosa, il gelsomino, il patchouli, il labdano, il muschio di quercia; la
struttura ha assunto un carattere più moderno con la sostituzione di alcuni
componenti con molecole di sintesi che danno maggiore intensità alle
composizioni.
Cuoio: le prime note cuoio vengono dall’infusione dei
ritagli di cuoio recuperati dai maestri guantai profumieri di Grasse dalla
lavorazione degli stivali dell’Armata Rossa; era conciato con corteccia di
betulla che resta la materia prima principale della nota cuoio in profumeria.
Oggi le materie prime animali non sono più usate perché vietate dalla legge
e quindi vengono sostituiti da molecole di sintesi.
Muschiata: materia prima di origine animale, i chimici
scoprirono una molecola dall’odore dolce, rotondo e caldo; nei tempi moderni sono
state sintetizzate diverse molecole odorose, diventate un elemento
irrinunciabile nella profumeria moderna.
Ambrata: materia prima di origine animale dall’odore ricco di essenze legnose
balsamiche e simili al tabacco. ; è un accordo che spesso compone le fragranze
orientali, connotate da note dolci, cipriate, di vaniglia e animali molto
marcate.
Dopo tutto quanto elencato, è facile capire che sono le note di testa a
determinare l’acquisto di un profumo (non credo che qualcuna resterà in un
negozio per più di 15 minuti ad attendere di assaporare le altre note), al
contrario, invece, sembra che siano le note di fondo a generare fedeltà allo
stesso.
Tra le mille credenze che girano intorno al profumo, c’è da sfatare un
mito: nonostante le leggende metropolitane sul fascino di una chioma che
ondeggiando lascia una scia irresistibile, il profumo va tenuto lontano dai
capelli (ultimamente in commercio però esistono dei profumi creati apposta per
questo scopo).
Il contenuto di alcol che sta alla base della composizione è davvero un
nemico per il benessere del fusto e della cute, che a contatto tendono a
seccarsi; altra indicazione da non sottovalutare è che è sempre bene evitare di
strofinare i polsi dopo aver applicato il profumo perché le note di testa, le
più volatili, si deteriorano molto velocemente modificando la resa del profumo sulla pelle.
Ecco, ora penso finalmente di avervi raccontato veramente tutto, spero di non
avervi annoiate ma di aver suscitato il vostro interesse.
Qualsiasi domanda, qualsiasi argomento vi interessa approfondire, come
sempre sono qui a raccogliere le vostre indicazioni.
Ciaooooooooooooooooooooooo
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