venerdì 27 aprile 2018

Cosa ci fa scegliere un profumo…2° parte


Ciao lettrici, eccomi come promesso alla seconda parte della storia dei profumi.
Oggi parliamo di piramide olfattiva e delle sue note.

Le note olfattive nella profumeria servono a descrivere gli odori che possono essere percepiti al momento dell'applicazione di un profumo; le note olfattive vengono divise in tre classi: le note di testa (o note capitali), le note di cuore (o note centrali) e le note di fondo.
Ogni raggruppamento di note olfattive indica il gruppo di odori che possono essere rilevati a seconda del tempo passato dall'applicazione di un profumo; la combinazione dei tre gruppi di note costituisce la piramide olfattiva, che serve a descrivere i profumi.

I profumi sono quindi composti da note di testa, note di cuore e note di fondo.

Le note  di testa sono le prime a essere percepite e sono particolarmente volatili (si attenuano dopo pochi minuti); sono fresche e leggere e si suddividono a loro volta in:
Esperidata (o agrumata): è una sfaccettatura fresca che troviamo principalmente nelle acque di colonia e nelle acque fresche; i componenti sono gli agrumi da cui si ricava l’olio essenziale dalla scorza.
Il nome “esperidato” deriva dalle 3 ninfe greche del tramonto, le Esperidi che dovevano sorvegliare il giardino degli dei i cui alberi producevano mele d’oro (arance) che donavano l’immortalità e che Ercole, nel corso delle sue fatiche, rubò.
Nuova freschezza: questa sfaccettatura è costruita su un accordo esperidato al quale si aggiunge una molecola fresca, più persistente e più tenace degli agrumi naturali.
Aromatica: l’aroma è una sostanza vegetale utilizzata in medicina, in profumeria e in cucina (da non confondere con le spezie che sono usate prevalentemente secche mentre gli aromi sono utilizzati freschi); in profumeria, la sfaccettatura aromatica è usata soprattutto nelle eau de toilette maschili, è molto naturale, dà freschezza, vivacità e una nota campestre alle composizioni.

Le note di cuore sono più potenti, più consistenti delle note di testa e sono di media persistenza; sono quelle che conferiscono alla fragranza il suo carattere definitivo e quelle che determinano “la scia”.
Si suddividono a loro volta in:
Verde: l’originalità di questa sfaccettatura deriva dal fatto che vi si possono ritrovare tutte le sfumature del colore verde, dalla foglia al fiore, fino al terreno erboso; contrariamente a quello che si può pensare i componenti naturali sono molto pochi e predomina l’uso di molecole di sintesi.
Aldeidata: è una sfaccettatura molto tecnica, non esistono componenti naturali ma solo molecole sintetiche; è molto fresca e speciale, spesso abbinata alle note fiorite delle quali ne esalta le caratteristiche (il più famoso profumo che rappresenta la nota è Chanel n°5).

Fiorita: questa sfaccettatura è costituita dai fiori che si trovano praticamente in tutti i grandi profumi; i prodotti naturali spesso sono molto cari e quindi, grazie alle avanzate tecniche di riproduzione, si utilizzano molecole di sintesi che danno alle fragranze anche un tocco olfattivo più moderno.
La sfaccettatura può essere “fiorita ricca” se si utilizzano fiori opulenti come il gelsomino, la rosa, l’ylang-ylang, la tuberosa oppure “fiorita fresca” se il fiore è più delicato come il neroli, il geranio, la fresia, il mughetto.
Fruttata: è una sfaccettatura che si sposa molto bene con altre, conferisce al profumo un carattere allegro e solare; la particolarità di questa sfaccettatura è che esistono poche materie prime naturali fruttate e, nonostante le nuove tecnologie, non sempre è possibile estrarre il principio olfattivo dei frutti per l’elevato tenore di acqua contenuto.
Marina: la sfaccettatura marina si è sviluppata negli anni ’90, non esistono componenti naturali ma solo molecole odorose sintetiche; la sfaccettatura assume inflessioni marine, oceaniche o acquatiche a seconda del contesto in cui il profumiere la usa.
Le note di fondo sono note olfattive dotate di grande persistenza che ci accompagnano anche quando le note di testa e di cuore si sono ormai attenuate e quindi adatte a dare alle fragranze sostanza e profondità.
Fanno parte delle note di fondo:
Speziata: è una sfaccettatura che non deve essere dominante in una composizione profumata perché porta rapidamente alla saturazione; possiede molta personalità e conferisce sensualità e calore alle fragranze.
Legnosa: è caratterizzata da una forte presenza di legni secchi (cedro, vetiver) o morbidi (sandalo, legni ambrati); le sfaccettature legnose conferiscono carattere, calore e ampiezza alla creazione e generalmente sono prevalentemente usate per i profumi maschili.
Fougère: questa sfaccettatura è un accordo costruito attorno alla lavanda, al geranio, al muschio di quercia, al vetiver e alla cumarina .
Cipriata: è nata nei primi anni del Novecento e l’iris è la tipicità di questa sfaccettatur.
Orientale: questa sfaccettatura è un accordo costruito attorno alle note vanigliate e al patchouli e sostenuto da note speziate.
Gourmand: ci riporta dolcemente all’infanzia, ha note olfattive dai sapori zuccherini che ci ricordano l’universo della confetteria.
Chypre: è un accordo costruito attorno al bergamotto, la rosa, il gelsomino, il patchouli, il labdano, il muschio di quercia; la struttura ha assunto un carattere più moderno con la sostituzione di alcuni componenti con molecole di sintesi che danno maggiore intensità alle composizioni.
Cuoio: le prime note cuoio vengono dall’infusione dei ritagli di cuoio recuperati dai maestri guantai profumieri di Grasse dalla lavorazione degli stivali dell’Armata Rossa; era conciato con corteccia di betulla che resta la materia prima principale della nota cuoio in profumeria.
Oggi le materie prime animali non sono più usate perché vietate dalla legge e quindi vengono sostituiti da molecole di sintesi.
Muschiata: materia prima di origine animale, i chimici scoprirono una molecola dall’odore dolce, rotondo e caldo; nei tempi moderni sono state sintetizzate diverse molecole odorose, diventate un elemento irrinunciabile nella profumeria moderna.
Ambrata: materia prima di origine animale dall’odore ricco di essenze legnose balsamiche e simili al tabacco. ; è un accordo che spesso compone le fragranze orientali, connotate da note dolci, cipriate, di vaniglia e animali molto marcate.

Dopo tutto quanto elencato, è facile capire che sono le note di testa a determinare l’acquisto di un profumo (non credo che qualcuna resterà in un negozio per più di 15 minuti ad attendere di assaporare le altre note), al contrario, invece, sembra che siano le note di fondo a generare fedeltà allo stesso.

Tra le mille credenze che girano intorno al profumo, c’è da sfatare un mito: nonostante le leggende metropolitane sul fascino di una chioma che ondeggiando lascia una scia irresistibile, il profumo va tenuto lontano dai capelli (ultimamente in commercio però esistono dei profumi creati apposta per questo scopo).


Il contenuto di alcol che sta alla base della composizione è davvero un nemico per il benessere del fusto e della cute, che a contatto tendono a seccarsi; altra indicazione da non sottovalutare è che è sempre bene evitare di strofinare i polsi dopo aver applicato il profumo perché le note di testa, le più volatili, si deteriorano molto velocemente modificando la  resa del profumo sulla pelle.

Ecco, ora penso finalmente di avervi raccontato veramente tutto, spero di non avervi annoiate ma di aver suscitato il vostro interesse.
Qualsiasi domanda, qualsiasi argomento vi interessa approfondire, come sempre sono qui a raccogliere le vostre indicazioni.
Ciaooooooooooooooooooooooo
 
 
 
 

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