Ciao lettrici, ultimamente, girando qua e là, ho iniziato a capire cosa
andrà più “in voga” durante questa primavera che ha appena aperto le porte.
Così, restando sempre in tema di futilità, che però preciso sempre che
nella vita sono necessarie per alleggerire, ho pensato di farvi un post su cosa
ho visto, cosa mi piace e cosa invece detesto.
Non parleremo di make up, se non marginalmente, ma in generale di moda, di
trend e tutte queste cosette che ci piacciono tanto e ci fanno allegria.
Partiamo subito con i colori che Pantone ha decretato essere i colori
della primavera-estate:
Rose Quarz e Serenity sono stati identificati come i colori di punta della
stagione: e già per quanto mi riguarda cominciamo malissimo.
Odio i colori pastello (ma se mi seguite da un po’ ormai lo sapete anche
voi) e tra i due, per quanto mi riguarda non saprei scegliere il male minore.
Brutti, banali, scontati, già visti…devo aggiungere altro?
Non credo…e poi mi domandano perché mi vesto sempre di nero e grigio…saranno
banali, ma hanno a mio avviso decisamente più piglio e grinta dei colori
pastello.
E l’argomento colori l’abbiamo affrontato e andiamo oltre.
Restando sempre in tema moda, righe a volontà: orizzontali, verticali,
oblique e scomposte.
E fin qui tutto bene, amo le righe anche se ammetto di averle “scoperte”
da poco; ma anche qui un po’ di banalità la si ritrova…se come me siete negli
“anta”, ben ricorderete cosa andava di moda quando eravamo piccole…righe, già.
Ma si sa…la primavera le richiama sempre; non c’è primavera senza righe…ma
almeno l’originalità la troviamo nei colori e nelle varie fantasie rigate
proposte.
Tornano i fiori…uff…io non li amo!!!! Certo che questa stagione si
preannuncia scarsa di shopping per me…
Beh, comunque fiori si, ma tante applicazioni e meno stampati; qualcosa di
diverso finalmente…
E…udite! Udite! Jeans a volontà in tutte le forme, tutte le fogge…e qui si
sfonda una porta aperta, io li amo e vivo perennemente in jeans.
Dalla tuta, al vestito, dal boyfriend (per l’occasione ribattezzato
girlfriend per renderlo un po’ più femminile) alla giacca classica, dal
giubbino al top…insomma tutto purchè di jeans.
Altro must di stagione: i calzini! Ora, mi rendo conto che se uno dei
nostri maschietti leggesse questo pezzo inorridirebbe, ma cosa volete che vi
dica…a me piacciono!
So bene non essere sexy, ma tanto, lungi da me dal volerlo essere!
Colorati in tutti gli stili, la vera novità sta negli abbinamenti: calzini
sportivi su decolleté, con pizzi sui sandali…lo so che è un gusto molto
discutibile e chiacchierato, ma a me questo gioco di opposti mi piace tanto.
In generale amo i contrasti, gli abbinamenti apparentemente improponibili,
tutto ciò che va oltre gli schemi del classico.
Altro grande classico già visto in anteprima lo scorso anno, il
trench-coat; si già l’impermeabile dell’Ispettore Clusoe della Pantera Rosa per
capirci.
Rispolverato e modernizzato, rivisto e ricolorato, torna alla ribalta con
prepotenza; mi piace abbastanza anche se preferisco forme un po’ meno strutturate,
resta comunque un bel capo che può essere indossato veramente da chiunque,
indipendentemente dall’età o dal gusto.
E’ un capo evergreen sul quale ritengo si possa investire qualcosina di
più, tanto lo ritroveremo anche negli anni a venire.
Classico dei classici che rispunta con qualche “botta” di originalità, la
camicia bianca; si, direte voi, la solita…certamente si ma non si porterà più
dentro alla gonna o al pantalone, ma metà dentro e metà fuori!
Diciamo che si, mi piace, niente di sconvolgente ma una camicia bianca nel
guardaroba ci deve essere; è quel capo che ti risolve la giornata, quando non
sai cosa mettere…jeans, pantalone elegante, gonna…sta bene su tutto senza dover
pensare.
Tornano anche i pantaloni gessati, slim o palazzo poco importa, basta
indossarli con un giubbino di jeans e una maglietta colorata che sarete a
posto!
Eleganti ma non troppo, sportive ma non troppo, direi che qui mi ci
ritrovo abbastanza; il gessato mi è sempre piaciuto proprio per la sua
versatilità.
Tornano i bomber (e qui gli anni ’80 ci fanno un baffo), la giacca biker
in pelle e l’animalier colorato; discutibili tutti, la differenza la farà il
capo abbinato.
Non ve l’ho credo mai detto, ma in generale non amo tanto le gonne,
preferisco la comodità e la versatilità del pantalone, ma per chi invece non
può rinunciare ad un tocco di femminilità (premettendo che non è la gonna a
fare “femmina” per quanto mi riguarda), tornano i gonnelloni a pieghe.
Abbinarli alle Stan Smith ed un maxi pullover sarà il tocco 2016; anche le
gonne di tulle si rivedono alla ribalta, ma anche in questo caso l’abbinamento
ad un opposto (il giubbotto biker?) sarà il tocco originale.
Per le scarpe, in realtà ho visto un po’ di tutto ma nulla che mi abbia
lasciata a bocca aperta, ancora presenti le slip on che a ben guardare sono
comunque scarpe sportive tipo quelle da ginnastica; brillantinate, in pizzo,
colorate…sempre quelle sono.
Argomento make up: a parte aver proposto Rose Quarz e Serenity in tutte le
forme, ombretti, blush, illuminanti e smalti, alla fine comunque vale tutto e
il contrario di tutto.
Certamente la primavera porta con sé colori più tenui e luminosi (ma
questo si sa, è sempre così), anche se ho visto bellissimi smoky eyes scuri,
eye liner molto grafici, quindi…mettete ciò che più vi piace e secondo il
vostro umore: state bene voi ed è più che sufficiente, agli altri non pensate!
Ho letto anche da qualche parte (udite! Udite!) che questa moda è stata
ispirata dalla Mindfullness…ora per chi è pratico dell’argomento se la starà
ridendo (compresa la sottoscritta che dell’argomento qualcosa ci capisce dato
il lavoro nella vita fuori dal blog), cosa c’azzecca la Mindfullness con la
moda????
Beh, non so se ho ben capito tutto, ma hanno fatto un panegirico pazzesco
per collegarci anche un argomento che con la moda proprio c’entra poco.
Ora vi spiego un attimo (eh, si…vi dovete succhiare anche una lezione di
Mindfullness, care mie lettrici): partiamo con il dire che il termine deriva
dalla lingua Pali (quella utilizzata da Buddha per i suoi insegnamenti) e che
significa consapevolezza, attenzione.
Queste due qualità dell’essere umano possono essere coltivate attraverso
la meditazione (e da qui il collegamento con Buddha).
Ai giorni nostri (senza voler entrare in tecnicismi più da psicologo che
non mi competono) viene considerata Mindfullness la modalità di prestare
attenzione, momento per momento, in modo intenzionale e non giudicante al fine
di risolvere o prevenire la sofferenza interiore e raggiungere un’accettazione
di sé attraverso una maggiore consapevolezza.
Migliorare questa modalità di prestare attenzione, permette di cogliere
prima i pensieri negativi che contribuiscono al malessere interiore.
Adesso capite la mia perplessità nell’associare la Mindfullness alla moda?
Boh, volevano forse associarla ai due colori must-have che sicuramente
richiamano la tranquillità? Volevano forse dirci di non giudicare sempre?
Non so, più ci penso e più non capisco…il bello è che non ritrovo nemmeno
quell’articolo in modo da rileggere bene il concetto che veniva presentato…mah,
cosa volete che vi dica…sarò banale ma su certe cose è meglio non confondere
troppo le idee.
Insomma, alla fine anche questo post è diventato biblico nonostante alle
prime righe non sapessi esattamente cosa avrei scritto…sicuramente tante altre
novità ci sono in giro, ma diciamo che queste sono quelle che mi sono rimaste
più in mente.
Con questo termino che è meglio altrimenti rischio di andare avanti
all’infinito (specie quando entro in certi argomenti che mi “prendono”).
Ciaooooooooooooo
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